Recensione libro di Natalia Ginzburg-Racconti

Mia recensione di alcuni Racconti di Natalia Ginzburg:

UN’ASSENZA

In questo racconto il protagonista pensa continuamente alla moglie Anna con cui ha avuto un bimbo. Ella non si trova da lui ma è a Sanremo. Lei pare abbia un amante così come lui anche se ne soffre della situazione. L’uomo vorrebbe vedere la sua donna ma ormai è come se fossero separati giacché il tradimento avrà delle ripercussioni sul bambino. Il racconto vuole intendere come il rapporto di coppia di persone sposate è labile e può mutare giacché il vincolo matrimoniale che seppure sia un atto di autonomia privata, limita la libertà e porta all’esatto opposto: all’infedeltà e al tradimento. Difatti un matrimonio è qualcosa da ponderare prima di fare una scelta perché lega a una sola persona e seppur vero ora esiste la separazione e il divorzio comporta dei diritti e dei doveri coniugali che non si hanno da non sposati. Per cui il matrimonio ha lati più negativi che positivi.

CASA AL MARE

Questo racconto ambientato in una casa al mare tratta un rapporto di coppia turbato dove i due amanti cercavano supporto per le loro incomprensioni. Nonostante fossero al mare e avessero già un bambino, non erano felici l’un con l’altro. La compagna di Walter amava un musicista e con lui si unirà mentre la felicità familiare si disgrega segno anche il possedere una casa al mare non fa la felicità. Ciò che rende felici è rappresentato dal fatto che certamente vivere in una località balneare ci aiuta ma sono le affinità, le piccole cose mentre invece noi guardiamo sempre ai beni materiali come prodomi di una vita felice.

MIO MARITO

Il racconto tratta di una storia familiare dove un uomo il marito della protagonista non ama veramente la moglie nonostante lei abbia dato alla luce due bambini con lui. Un rapporto segnato dal tradimento dell’uomo nonostante l’amore della moglie. Tragica la scena quando una donna, con cui il marito della protagonista ebbe un rapporto carnale, muore dopo aver partorito. Ciò simboleggia l’indifferenza dell’uomo che rimane impassibile di fronte alla morte, segnato dalla sola insaziabile fame sessuale. La libidine porta a stupri e delitti, dove gli istinti in certi uomini prevalgono sulla ragione. È una metafora dell’uomo ominide che senza appoggi perde la vita, con la legge del contrappasso il male che si fa agli altri viene ripagato.

LA MADRE

Il racconto tratta la storia di famiglia di una prostituta e i suoi difficili rapporti con i suoi bambini e i clienti. Essi la vedevano tornare tardi e soltanto grazie alla figura dei nonni riuscivano a stare in casa uniti. Non amavano la madre tanto quanto lei amava i figli. Per una prostituta che offre rapporti sessuali in cambio di soldi probabilmente i figli, ci dice la Ginzburg, sono solo il numero dei numerosi rapporti. Ebbe rapporti con un signore che vollero rivedere i bambini ma ella non li accontentó e venne successivamente uccisa. I figli non si scossero più di tanto perché non avevano ricevuto vero amore dalla madre la quale si vendeva al miglior offerente. Il racconto vuole intendere la difficile vita di una prostituta che sebbene riceve denaro però vive infelice senza vero amore ricambiato e da ricambiare salvo poi rischiare come spesso accade una tragica fine. Sono ancora molte le donne che si prostituiscono ma d’altronde sono tanti gli uomini che cercano di alleviare grazie al sesso i loro istinti primordiali. La prostituzione per evitare fatti illegali va assolutamente legalizzata anche se  si trovasse il parere contrario della Chiesa.

ESTATE

Il racconto tratta la figura di una madre depressa ed insoddisfatta. Vorrebbe vivere un’altra vita, cambiare città. Cerca conforto nelle amiche che l’aiutano e nonostante i suoi bambini si ammalano, lei decide di abbandonarli. Il racconto simboleggia come le fatiche, la monotonia della vita in città senza attrattive o senza svaghi, spenta e morta lascia andarsi a morire le persone. E soltanto gli amici possono aiutare ad uscirne grazie al loro affetto e fare uscire dalla solitudine che porta alla noia e alla depressione peggiorata dal dover gestire dei bambini. Quindi il significato del racconto consiste nell’evitare di prendersi responsabilità gravose come crescere dei bambini se non si ha un’adeguata vita sociale perché il rischio di pagare lo scotto con la salute è molto alto.

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