PIANTO DEL CIELO
Modena, guardo il cielo
Piangere empio di dolore
Ove il cuor si rassicura
Nel suo nido frondoso,
Ora le stelle lontane paiono
Pulsare di morta luce
Che s’accende nel crepuscolo
Alfino, così nel sentiero
Madido gocce di pioggia
Bagnano il mio cuore d’un sentimento
Illuso ove l’amor è lontano
Nel fuoco della primavera spenta
Dall’eterno fiore della cimasa rabbuiata
Dal mantello del Signore così racchiuso
Nel gomitolo di strade perse
Nella selva natìa ove le mimose
Sono immerse in un catino d’acqua putrida
Nel giardino della persa gloria
Guardo il cielo che si perde
Nel vagare del dolore
Che infiora i sentimenti illusi
Onde il cuor mio si disperde,
Modena ode la mia voce echeggiar
Empia di dolore che si consuma
Nel tempo giovanile
Volto all’orrido sentimento di pace
Con i suoni della luna lontani,
Così guardo alle foglie bagnate
Salutare il mio addio a questa aspra città
Che non coglie i miei versi
Come immemore racconto
Perso nell’oblio, ora fulgori stellati
S’incrinano sulla mia dimora
Che piange del mio dolor
Come tormentoso animo
Abbagliato dalla vista di Dio