ANALISI DEL MANIFESTO DI VENTOTENE
Il manifesto di Ventotene, porta bandiera dell’attuale sinistra, è stato criticato dalla Presidente del Consiglio in Parlamento. Ma senza farci distrarre dalle opinioni politiche, si ritiene vada letto e fatta un’analisi costruttiva. Il manifesto è stato scritto da oppositori del regime fascista internati al confino e per essersi battuti contro un regime totalitario, si ritiene vada letto e compreso. Difatti esso introduce il principio di libertà come un autonomo centro di vita: la libertà è il cardine delle democrazie liberali e dell’attuale nostra democrazia e non va repressa con norme incostituzionali quali castrazione chimica e femminicidio considerando gli attuali codice penale e costituzione abbastanza esaustivi. Poi il testo loda le unificazioni degli Stati nazionali affermando però che portano i germi dell’imperialismo e ciò mi trova in disaccordo dato che non sono i popoli uniti che desiderano sopraffare altri popoli, ma sono le divisioni con il righello fatte in età coloniali da diverse potenze che hanno portato alle guerre e alle colonizzazioni. Dunque sull’idea che la sovranità degli Stati nazionali ha portato al dominio sugli altri desiderando uno spazio vitale va contestualizzato nell’epoca dove l’affermarsi della Germania hitleriana ha portato a questo pensiero che al giorno d’oggi non è più valido. E proprio sull’idea di uno Stato più forte che asserva tutti gli altri ai propri interessi e alla propria forza bellica potrebbe essere il caso della Francia di Macron che offrendo l’ombrello nucleare e paventando l’idea di una federazione europea propugnata dal manifesto voglia assoggettare gli altri al suo potere. Poi il manifesto va contestualizzato nell’epoca, durante il fascismo, dato che parla di militarizzazione della società ed è ciò che si rischia di fare ora con un piano di riarmo europeo da ottocento miliardi quando ne bastano centocinquanta. Il testo dice anche che dopo la prima guerra mondiale si cercò di trovare un ordine al caos e si affidò al fascismo questo compito e ciò ovviamente fu errato dato che il governo fascista ha portato alla soppressione di tutti i diritti. Dopo la lotta di liberazione si sono affermate le democrazie e il manifesto cita la classe operaia come quella che rivendica i diritti: li otterrà con la rivoluzione del’68, ma non ottiene una dittatura del proletariato come propugnato dal comunismo. Gli estremi sono da condannare totalmente che siano di sinistra (comunismo) che di destra(fascismo). Sul fatto che tornerebbero in Europe le gelosie nazionali e che i generali tornerebbero a comandare, ciò mi trova in disaccordo. Solo negli Stati autoritari come l’attuale Russia accade ciò e se non si stanziano troppi fondi nel riarmo, allora si può evitare senza considerare che i germi del totalitarismo nell’attuale Italia sono lontani e mai torneranno, ci si rende benissimo conto quando si viene deprivati dei propri diritti. Poi il testo afferma che per risolvere i conflitti etnici tra Stati nazionali serve una federazione europea e ciò mi trova in completo disaccordo dato che le economie e gli assetti degli attuali Stati sovrani sono stabili e durature oltre ad essere pienamente consapevoli dei loro valori. Una federazione porterebbe a un’insofferenza verso un dominio di uno Stato sull’altro all’interno della federazione stessa e a una disgregazione dell’economia fiorente e all’identità del popolo in un determinato Stato che è stata forgiata dai padri delle unità nazionali da secoli di storia. Non c’è più il pericolo della Germania hitleriana dato che la Russia di Putin dovrà accettare un compromesso per ottenere dei territori in Ucraina. Sulla forza armata europea pure si è in disaccordo dato che i singoli Stati nazionali devono regolare le rispettive forze armate. Ciò che è possibile è creare un organismo sovranazionale civile che comprenda tutte le nazioni europee e accumunate dai valori democratici per un comune sviluppo civile ed economico in merito a vari progetti quali ricerca, spazio ecc, parallelo alla Nato. Il manifesto poi sostiene l’abolizione della proprietà privata e qui nessuno nel mondo è d’accordo, neppure gli stessi socialisti europei e italiani: chi vorrebbe in verità sottratte le proprie proprietà guadagnate con costanza e determinazione? Bisogna dire grazie a un sistema capitalista che funziona. Poi il testo parla di dittatura del partito rivoluzionario e critica il fascismo, si contraddice ed è contro un vero ordine democratico dunque. L’idea di fondo del manifesto è una dittatura del ceto operaio abolendo la proprietà privata sostenendo infine gli ideali comunisti. La sinistra vuole imporci questo manifesto pur non avendolo letto dato che ciò che propone è assolutamente illiberale e anticostituzionale pur criticando giustamente il fascismo. Alla luce dl testo letto, si può dire che il manifesto di Ventotene vada letto e compreso, ma le proposte che fa sono errate e non attuali. Va contestualizzato nel periodo ma non può essere preso in considerazione quale forma di costituzione di un nuovo ordine europeo e mondiale.