Le isole Ionie sono probabilmente spettacolari con Corfù che è splendida ma incompiuta. Anche le altre isole dal punto di vista naturalistico, meno sviluppate sul piano artistico culturale dato che hanno perso gran parte del patrimonio storico veneziano. Ora sono diventati moderni i luoghi: Leucade, Cefalonia e Zante ed è un peccato. Nell’800 nonostante i vari terremoti erano ferventi di cultura e la popolazione colta parlava sia l’italiano che il greco e gli scrittori delle isole scrivevano in entrambe le lingue. Tra gli autori più importanti si possono citare Ugo Foscolo e Niccolò Tommaseo ma anche esuli del Risorgimento. Inoltre con la lunga dominazione veneziana il primo giornale ad essere fondato fu in lingua italiano, parlata e compresa dai cittadini delle isole. Successivamente sotto il dominio britannico gli intellettuali delle isole si divisero se abbracciare la Grecia o l’Italia: scelsero la Grecia probabilmente perché si era già unificata prima dell’Italia e gli inglesi cedettero l’Eptaneso agli ellenici. Ora gli abitanti delle isole non devono però dimenticare l’influsso romano e italico dunque veneziano che ebbero tant’è che vissero secoli d’oro e di libertà soprattutto sotto Venezia. Ci si chiede se con accordi diplomatici non possano suddette isole passare sotto sovranità italiana con lingue ufficiali italiano e greco in memoria della letteratura forbita che ha rapito le isole (numerosi poeti le citarono) e dei caduti durante la Seconda Guerra Mondiale quale compensazione all’Italia sia per aver ceduto il Dodecaneso sia per offrire uno sviluppo economico urbanistico e infrastrutturale sotto la nostra nazione che le faccia vivere un periodo d’oro di prosperità che sotto la Grecia in difficoltà non può avvenire.