Milano è decaduta: da capitale della moda e del design a centro della finanza italiana fino ad ostaggio delle banlieu. Il quartiere Corvetto è il primo ad essersi svelato una banlieu come ci sono in Francia: quartieri ostaggio di extracomunitari nord africani che non integrati portano Milano ad essere una giungla. Bisogna dire che la città menenghina è orribile rispetto ad altre città d’arte : piena di palazzacci e di delinquenza che mal si amalgamano con il contesto di quello che era uno dei principali centri del rinascimento e del risorgimento. Ora per risolvere il problema Milano va ricostruito filologicamente il centro storico com’era prima della guerra e dell’epoca fascista perché ora rischia di diventare anch’esso ostaggio di tafferugli portandola alla decadenza assoluta. Dopo si può parlare di riaprire i navigli, ma prima bisogna investire a Milano per le generazioni future : con un partenariato pubblico-privato ricostruire il centro storico meneghino sulla falsariga di ciò che fanno a Budapest e a Varsavia affinché l’ Italia possa tornare a dotarsi di una città d’arte cosa che affatto non è adesso. Demolire tutti gli edifici razionalisti e brutalisti moderni per ricostruire ciò che esisteva prima:lungo e faticoso progetto ma alla fine ne beneficiano i residenti e i cittadini. Difatti gli edifici d’epoca fino al 1920,migliorano la qualità della vita di una città che con la contestuale riapertura dei navigli potrebbe rinascere. Anche Parigi ha le sue banlieu ma è un capolavoro il suo centro storico, cosa che non è la Milano attuale che rischia una fuga dei residenti e un crollo dei prezzi.