A Bologna, nel complesso di Santa Maria della Vita, c’è una scultura rinascimentale di uno dei più grandi scultori del ‘400 che rappresenta in modo magnifico il compianto sul Cristo morto. Una scultura sublime che illustra il momento della morte di Cristo, barbaramente torturato e crocifisso solo per aver denunciato la corruzione nel mondo ebraico. Gesù nella scultura ha perso la vitalità, ma a colpire sono le figure delle donne che urlano pietrificate dall’orrore, da Maria Maddalena alla Madonna, tutte queste donne orribilmente sconcertate e magnificamente rappresentate, sentono ed esprimono il forte dolore. La scultura raggiunge un forte pathos a livello d’impatto e molti artisti e poeti come me ne hanno colto la maestria del suo artista. Ecco una mia poesia:
COMPIANTO
Bologna, guardo il cielo
Digrignare di fronte al Cristo
Morto che immobile con figure
Di pietra che urlano l’orrore,
La città magnifica piange
Il suo prediletto nella tana del Signore,
Germoglia il fiore della speranza
Sui colli fragorosi ove San luca
È la vedetta, la rossa con i suoi portici
Festante urla il perdono per un sacrificio
Terribile, un ebreo buono soggiogato
Da potenti e sussurrano le anime
Delle madri: pietà, pietà signori!