Il risorgimento non concluso

Contrariamente a quanto si pensi dopo il ritorno di Trieste all’italia nel 1954, manca quella parte di Venezia Giulia non unificata alla madrepatria italiana. Il risorgimento non è concluso. Difatti considerando che con la violenza e la sopraffazione gli slavi ci usurparono una terra italianissima quale l’Istria. Non solo mutilazione territoriale, ma anche il patrimonio degli esuli fu confiscato illecitamente dalla Jugoslavia i cui Stati eredi Slovenia e Croazia devono rispondere dei crimini di guerra comunisti. Sì perché a quelli fascisti che vennero comunque successivamente al trattato di Versailles del 1919 che avrebbe sancito la definitiva italianità della Venezia Giulia e dell’Istria e a causa delle eccessive pretese italiane su Fiume e la Dalmazia, si contrappose dopo l’invasione fascista della Jugoslavia, la ferocia comunista titina. Grazie agli inglesi, il criminale assassino Tito riuscì a sradicare gli italiani in Istria e con atroci crimini di guerra si impossessó di tutto ciò che restava agli Istriani e ai giuliani. La scelta più giusta sarebbe stata un plebiscito che rivendico con forza affinché si possa sancire l’italianità della restante parte di Venezia Giulia, unico territorio irredento dove vivono ancora italiani. L’identità nostrana è ancora forte in Istria e non si capisce perché la politica abbia abbandonato ideali risorgimentali e patriottici, accontentandosi della sola Trieste. Auspico una revisione dei confini in forma diplomatica o se non riuscisse allora un intervento semi militare.

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