Bari ha perso molti dei suoi palazzi signorili nei quartieri Murat ed Umbertino sopratutto a causa del sacco edilizio nel secondo dopoguerra. Infatti vennero abbattuti gli affascinanti palazzi ottonovecenteschi che fecero posto ad anonimi quanto brutti edifici. Lo scempio però non ha portato a termine il suo compito di distruzione: ci sono ancora diversi palazzi ottocenteschi nei due quartieri che danno un tocco di eleganza a Bari. La città pugliese presenta l’affascinante Bari vecchia con i pavimenti bianchi come le città dalmate e chiese bellissime. La parte vecchia merita, come detto in un altro articolo, di essere tutelata dall’Unesco per la sua unicità mentre i quartieri Murat e umbertino devastati dal sacco hanno quasi perso la loro identità. Se ci fosse un nuovo piano urbanistico o una variante di quello attuale si potrebbero demolire gli edifici costruiti dagli anni ’50 in su nei suddetti quartieri e ricostruire fedelmente i palazzi precedenti, ma ciò si scontrerebbe con le attività e i residenti che hanno preso posto lì. Resta il fatto che Bari è fortemente condizionata dalla malavita organizzata la cosidetta camorra barese che influenza le scelte cittadine in peggio. Purtroppo coesistono 15 clan mafiosi in città per cui la presenza della malavita è pressante e fastidiosa per chi lotta contro l’illegalità. Ciò è un problema comune alle altre città pugliesi, campane, calabresi e siciliane. Il meridione deve liberarsi della zavorra malavitosa che con comportamenti illegali e controllo del territorio impedisce una vita sana e felice al Sud Italia.