A MIA MADRE
Modena, ricordo sbiadito
Nel fulgore lontano
Che s’inabissa nel vento dolente,
Ora guardo alle stelle rifulgere
Sull’isola dell’amore
Per l’Italia come tenera sorte
Unita da feretri dorati
Ora langue il cielo dal bollente
Sol che spara le sue saette,
Il mare limpido si mesce
Con dolci pesci che toccano
I miei candidi piedi
E le brezze sarde toccano
Il mio corpo, odo dolci voci d’infanti
Bisbigliare parole d’amore
Così suona la mia musica
Lungo il gentile passo materno
Che realizza il suo desiderio
Di figlio soave e brillante