UN MATTINO ROVENTE
Guardo il viale rifulgere
Come un palpito che empie
Il cuore immerso nel limbo,
Tenere foglie calano e muoiono
Come avvinta realtà piena di dolore,
Ora suon d’auto s’odono tenui
E il vociare di cani irrompe
Nella profonda quiete ove la città è immersa tra fughe giovanili ed operose
Giornate oppresse dal rovente sole
Che sgrida i venti della notte
Così nel cielo limpido
Come il mare all’alba
Guardo il vento stormire
E germoglia l’attesa nel
Cuore di un amore sillibino
Ora sconsolato nel mistero
Della vita, lenta si lascia
Avvolgere da versi immortali
Che cantano l’orrore della morte
Come anima infervorata
dal barlume di speranza
Ora avvinto dal cupo sole