In altri articoli ho scritto sulle opere d’arte trafugate dai francesi guidati da Napoleone Bonaparte.Essi occuparono e conquistarono vari paesi europei tra cui l’Italia che era divisa in staterelli.Difatti i vent’anni di spoliazioni continue dove vennero depredate opere da chiese, monasteri e palazzi furono i più clamorosi furti dell’età moderna.Napoleone si comportò come un tiranno soggiogando popolazioni e saccheggiando le città e ciò verrà emulato dalla Germania nazista. Allora dunque se l’attuale Germania conscia dei crimini efferati compiuti dalla sua dittatura, la Shoah e la confisca di beni appartenenti a famiglie ebree e non oltre che varie istituzioni nazionali, sta riflettendo su quale condotta riparatoria attuare, è intenzionata a consentire la restituzione di ciò che venne trafugato in epoca nazista. La Francia invece che si loda con opere altrui, rubate all’italia,evoca Napoleone come un condottiero lungimirante e capace, esaltando la grandeur della Republique.È proprio questa parvenza di sentirsi superiori a tutti, la prepotenza e la presunzione che caratterizza ancora la politica francese intrisa di nazionalismo. Nonostante la sconfitta a Waterloo e il congresso di Vienna del 1815 con cui si ordinò a Parigi di restituire il maltolto e nonostante gli sforzi successivi dello scultore A.Canova che su richiesta del pontefice recuperó alcune opere, la maggior parte rimasero in Francia. E non solo.Alcune finirono in musei di tutt’Europa comportando una dispersione immensa paragonabile a ciò che successe sotto il nazismo. Ci si chiede quando la Francia capirà che non è onnipotente e che deve rispettare i patti: i beni oggetto di furti napoleonici vanno integralmente restituiti alla nostra Nazione, l’Italia.