Prendere posizione

Dopo gli orribili cori antisemiti e le invocazione al dittatore Mussolini da parte di esponenti di Gioventù nazionale facente parte di fratelli d’Italia, un partito al governo, ci si chiede se i vertici inclusa la stessa Presidente del Consiglio non possano prendere posizione. Condannando tali gesti ma anche prendendo posizione contro il passato fascista e nostalgico del regime. Difatti, la nostra Presidente non si è mai dichiarata né fascista, né antifascista. È dunque non può essere ambigua: deve dichiarare in qualche modo la sua posizione: se condivide le idee fasciste oppure se le aborra rinnegando il passato e cancellando definitivamente le sue nostalgie. Dunque deve dirlo: io sono antifascista, i crimini contro l’umanità, la repressione violenta del dissenso, della stampa e dei lavoratori, di ogni diritto che il fascismo mise in atto non deve più tornare in Italia, per cui mi dichiaro antifascista. E dunque si auspica un ritorno a una destra e sinistra liberale che caratterizzó l’Italia prima dell’avvento del fascismo seppur con condivise idee di ricongiungimento con quegli italiani giuliani e Istriani sposando l’idea degasperiana della perdita definitiva di Fiume e della Dalmazia. E dunque le idee nazionaliste in quanto a territori francesi perseguite da esponenti dello stesso partito sopracitato sono velleitarie ed inutili seppur con accordi nascenti dal trattato del Quirinale si può attuare una forma di autonomia per la Corsica, maltrattata dalla Francia.

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