Investire in bellezza

L’Italia deve investire in bellezza. E può farlo ricostruendo gli edifici distrutti dai bombardamenti e cancellando gli edifici razionalisti affinché possa tornare ad essere omogenea in bellezza. Difatti ciò che rappresenta la bellezza delle nostre città sono, a parte alcune eccezioni, tutte le costruzioni antecedenti al fascismo e al secondo dopoguerra. Ciò è da tenere presente per uno sviluppo urbanistico che preveda d’investire in bellezza e recuperare l’identità persa delle nostre città che il fascismo ha divelto poi con la guerra. E allora se l’Italia si mostrasse in un ritorno al 1920 compresi i territori (linea Wilson come confine orientale invece che linea trattato di Rapallo e Dodecaneso) per quanto riguarda la sua bellezza affinché si possa ammirare in tutta la sua pienezza un diamante splendente.

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