La Superba

Genova, città bellissima, nasce come città portuale di pescatori per poi essere un importante avamposto romano. Dopo la caduta di Roma partecipò fieramente sotto l’egida della Chiesa alla prima crociata in terra santa e si costituì libero comune retta da un Doge. Dunque nei primi secoli del nuovo millennio si arricchì con il commercio divenendo una potente Repubblica marinara al livello di Venezia. Fu in questo periodo (1300) in cui fu costruito il palazzo ducale e il suo simbolo diventò la Lanterna. Nacquero quindi le compagnie commerciali che avevano anche una funzione militare che resero Genova potente e Cristoforo Colombo che scoprì il nuovo mondo (America) fu un cittadino genovese lasciando alla città i suoi averi. Fu con l’inizio dell’età moderna che nascono i palazzi dei rolli ora patrimonio dell’UNESCO costruiti da importanti famiglie genovesi. Nacquero anche le banche moderne come il banco di S. Giorgio il quale deteneva la ricchezza genovese. Nel ‘600 però iniziò il declino: difatti nel 1684 i francesi la bombardarono e rasero al suolo la città, poi nel’ 700 la Corsica dominio di Genova si ribelló e la Repubblica, che a corto di denaro non poteva sedare le rivolte dei corsi, chiese aiuto alla Francia che intervenne e costrinse la superba a cedere i diritti di sovranità sull’isola mediante il banco di S. Giorgio. Poi arrivò Napoleone Bonaparte e Genova diventò parte dell’impero francese. Con la Restaurazione fece parte dei Savoia i quali non erano particolarmente amati e si fecero largo le idee risorgimentali del genovese Giuseppe Mazzini. Da Genova partì la spedizione garibaldina che portó all’unificazione d’Italia. Diventó un importante porto industriale e commerciale sia durante il Regno che nella Repubblica italiana anche dopo la seconda guerra mondiale cui venne pesantemente bombardata. Ora è in declino dato che le industrie stanno fuggendo dalla città e il commercio e gli ecomostri con l’eccessiva urbanizzazione dominano il suo panorama ancora da valorizzare a partire dai suoi castelli e i caruggi.

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