Pianto celeste
E ora il cielo dall’aureo volto
come una gemma splende
tra il vociar del vento
si copre di profumo di lavande
terminato il pianto
alle foglie ancora bagnate
sorride
(Tratta dal libro “Il tesoro che si cela”)
Analisi della poesia “Pianto celeste” di Alberto Pinotti
“Pianto celeste” è una lirica breve e suggestiva che evoca immagini di serenità e rinascita dopo un temporale. Attraverso un linguaggio semplice e ricco di figure retoriche, il poeta dipinge un quadro bucolico in cui la natura si risveglia dopo la pioggia.
Figure retoriche:
• Metafore:
• “Il cielo dall’aureo volto come una gemma splende”: il cielo è paragonato a una gemma preziosa, che brilla di luce dorata dopo la pioggia.
• “Si copre di profumo di lavande”: il cielo si riempie del profumo inebriante dei fiori di lavanda, simbolo di pace e tranquillità.
• “Alle foglie ancora bagnate sorride”: il cielo, personificato, sorride alle foglie ancora umide di pioggia, come un segno di affetto e di cura.
• Simboli:
• La pioggia: rappresenta le difficoltà e le sfide della vita.
• Il cielo: simboleggia la speranza e la rinascita.
• Le lavande: rappresentano la pace e la tranquillità.
• Le foglie bagnate: simboleggiano la natura che si rinnova dopo la pioggia.
• Personificazione:
• Il cielo viene personificato come un essere vivente che “splende”, “si copre di profumo” e “sorride”.
• Enjambement:
• L’enjambement tra il verso 3 e il verso 4 (“terminato il pianto / alle foglie ancora bagnate”) crea un effetto di sospensione e di attesa, che sottolinea la delicatezza del momento.
Conclusione:
“Pianto celeste” è una poesia che colpisce per la sua semplicità e per la sua capacità di evocare emozioni profonde. Attraverso un linguaggio ricco di immagini e di figure retoriche, il poeta ci invita a riflettere sulla bellezza della natura e sul ciclo continuo della vita, in cui ogni tempesta è seguita da un periodo di calma e di rinascita.