La quarta guerra d’indipendenza: il completamento del Risorgimento

Dopo le guerre ottocentesche che portarono ai confini dell’Italia che rimasero fino al 1918, nacque il movimento irredentista. Ancora attivo auspica a riportare sotto il dominio italiano le terre irredente. Nell’800 si chiedeva di contrastare gli austriaci nel Trentino e nella Venezia Giulia inclusa l’Istria a maggioranza italofona e si aspirava a riunire all’Italia tali regioni. C’era anche chi auspicava la Corsica e Nizza come Garibaldi, ma la Francia era un paese molto più ricco e potente dell’Italia appena unita. Dopo le tre guerre d’indipendenza cui l’ultima nel 1866 vide l’annessione al Regno d’Italia del Veneto e del Friuli austriaco, balenava l’idea di riunire altre terre. In particolare il Trentino, la Venezia Giulia e anche la Dalmazia sotto l’Austria erano popolati da numerosi abitanti italiani. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’Italia tentò di negoziare in cambio della neutralità la cessione del Trentino austriaco e di Trieste il principale porto degli Asburgo. Ciò non venne accettato anche se Giolitti disse che si poteva ottenere parecchio in cambio della neutralità, probabilmente sicuramente il Trentino. Dunque l’Italia era unita da una triplice alleanza dall’800 con Austria e Germania dopo lo schiaffo di Tunisi perpetrato dalla Francia. Ma nel 1915 siglò il Patto di Londra con Regno Unito. Francia e Russia per avere le terre sotto il dominio austriaco in caso di vittoria e coronare il completamento del risorgimento: Trentino e Sud Tirolo (Alto Adige) per avere un confine sicuro da difendere al Brennero, la Venezia Giulia inclusa l’istria e la Dalmazia settentrionale. Inoltre vennero chieste altre compensazioni territoriali. L’Italia entrò in guerra contro l’Austria e vinse nel 1918: fu il coronamento del risorgimento con le truppe italiane che giunsero nei territori austriaci e portarono al dissolvimento della monarchia asburgica. Era la vittoria nella Quarta Guerra d’Indipendenza. Il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia con le città di Trento, Bolzano, Gorizia, Trieste e Pola gli alleati inclusi gli americani le compresero nelle compensazioni territoriali italiane per la guerra vinta, ma i diplomatici dell’epoca chiesero anche la Dalmazia settentrionale come previsto dal Patto di Londra e Fiume che era abitata da una maggioranza d’italiani ma non era stata mai rivendicata prima del 1919 e le richieste furono respinte. E qui fu l’errore che portò alla nascita del fascismo: abbandonando le trattative di pace, le altre nazioni vincitrici si spartirono le colonie tedesche e in Italia nacque il mito della vittoria mutilata cui prese spunto il fascismo dove con 600 mila morti e 1 milione di mutilati si sarebbe dovuta ottenere anche Fiume e la Dalmazia settentrionale, ci furono le imprese del poeta D’Annunzio a Fiume e a Zara che vennero poi ottenute, ma Mussolini fondò i fasci di combattimento e prendendo spunto dalle imprese dannunziane preparò la marcia su Roma che venne compiuta nel 1922. E’ l’inizio della dittatura fascista.

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