La morte della patria

La difesa comune europea mediante l’integrazione delle forze armate, significa la morte della patria. Quella cantata dagli intellettuali e maggiori letterati italiani ora rischia di essere oppressa dagli ideali del capo del Quirinale, ipocrita e senza remore per quegli ideali che hanno contraddistinto la nostra identità. Essendoci già la NATO, non avrebbe senso un doppione senza tra l’altro il supporto americano e britannico. Sarebbe un errore grave cui se ne avvantaggia solamente la Francia atta a riprendere il suo ruolo di potenza egemone. Si ritiene provare rammarico per certe idee del nostro Presidente cui ripongo la mia stima per molti discorsi, ma non sono d’accordo su tutto. Difatti tradire gli ideali del risorgimento e di patria significa cancellare l’identità italiana che si mescolerebbe con quella degli altri paesi europei. Esiste già la cooperazione a più livelli nell’UE oltre ad integrazione comunitaria delle diverse popolazione europee ma le forze armate non possono essere smarcate soprattutto contro le minacce cinesi e russe,dagli angloamericani. Già lo stesso Rampini diceva al festival della filosofia di qualche anno fa che si farebbe solo gli interessi francesi, evidentemente chi guida il Quirinale è pervaso da un sentimento di soggezione spontanea verso il paese delle Baguette.

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