Non solo repressione contro le mafie

Per quanto riguarda i blitz antimafia fatti in questi giorni, si ritiene vadano fatti continuamente unitamente al sostegno della società civile ove lo Stato deve far sentire la sua presenza. Difatti non basta la repressione ma ci vuole un cambio di mentalità attraverso rilanci culturali, di svago nello sport o in altre attività lecite che possano abbattere il controllo malavitoso del territorio. Gli esponenti della criminalità organizzata sono ignoranti, ma si servono di minori ed extracomunitari che ingaggiano per i loro loschi affari e sono sostenuti da omertà ed indifferenza oltre che da collusione con purtroppo certi componenti delle istituzioni. Ma sradicando sia con la forza sia con tutti i mezzi investigativi quali impiego di satelliti, droni e controlli incrociati si può arrivare a carpire la rete che gestiscono i criminali oltre che sapere dove abitano e chi sono. Inoltre proporre progetti culturali per le città del Sud affinché la popolazione possa affrancarsi dai mafiosi e possa guardare allo Stato come genitore protettore. È lo Stato che garantisce benessere e lavoro non i criminali. È stata aperta la piattaforma Siisl per le offerte di migliaia di posti di lavoro che fanno dimenticare il reddito di cittadinanza. Al Sud purtroppo c’è ancora la mentalità del guadagno facile truffando lo Stato, del fare soldi illecitamente perché nessuno controlla. Niente di più sbagliato giacché le istituzioni possono arrivare al giorno d’oggi ovunque e possono liberare la società civile dalla criminalità organizzata vera piaga sociale.

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