La Chiesa cattolica ha svenduto ad altri nazioni beni inalienabili della Collezione Campana a russi e francesi. Essi erano di proprietà del marchese Campana nell’800, ma vennero sequestrati dall’allora Stato Pontificio e venduti al miglior offerente. Un crimine di cui se ne approfittarono soprattutto lo zar di Russia e l’imperatore francese Napoleone III che acquisirono la collezione. Una macchia nella storia dell’ arte italiana soprattutto per l’importanza che hanno tali opere, dai dipinti primitivi a numerosi beni archeologici raccolti dal marchese in Italia. La legge li considerebbe di proprietà dello Stato italiano, ma essendo stati venduti l’unica possibilità sarebbe un riacquisto da parte italiana. Ma a che prezzo? E le opere trafugate da Napoleone Bonaparte invece sono un crimine francese cui se ne chiede la restituzione.