Unità d’Italia recisa

Con la vittoria della Prima Guerra Mondiale che si festeggerà di nuovo il 4 novembre e giorno dell’unità nazionale, si festeggia il completamento del risorgimento. Un amor di patria che ha portato Trento e Trieste, Bolzano, Gorizia ma anche Pola all’Italia . Si pretese, come scritto in precedenti articoli, anche Fiume e le città dalmate e ciò funse da rivalsa del fascismo. L’unità italiana che avrebbe previsto il Trentino Alto Adige e l’unitarietà della Venezia Giulia compresa nella linea Wilson che tratteggiava brillantemente il principio di autodeteterminazione e nazionalità dei popoli è stata recisa dalla sconfitta occorsa durante la seconda guerra mondiale nonostante successivamente il popolo italiano supportó gli alleati. Difatti oltre le colonie, il Dodecaneso, i territori occupati dal fascismo durante la seconda guerra mondiale, Zara, Fiume e le isole croate, si perse anche quasi tutta la Venezia Giulia. L’unità nazionale della nostra Repubblica è stata recisa con quest’ultima perdita per favorire un altro despota, il Criminale Tito. Difatti se parte della Venezia Giulia in particolare il Carso goriziano e triestino sarebbero potuti divenire comunque parte della Jugoslavia incluse Fiume, Zara e le isole croate, non si capisce come mai un territorio di fascia nel Carso goriziano e triestino e l’Istria ci siano state tolte. Quale onta ha sopportato l’Italia con questa unità recisa nonostante il supporto agli Alleati.

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