Recensione libro di Natalia Ginzburg-Valentino
Il romanzo parla di Valentino un giovane studente di medicina che si era fidanzato con una ragazza molto brutta ma ricca. Egli la sposó nonostante il parere contrario dei suoi genitori e dalla loro unione nacquero dei bambini. Maddalena aveva molte terre che fruttavano e disprezzava i suoi servitori mentre Valentino spendeva in vestiti molto denaro, lei aveva un amico Kit che possedeva anche lui delle terre ma non le sapeva amministrare. Valentino e Maddalena dal loro rapporto illidiaco iniziarono a litigare. Intanto la narratrice sorella di Valentino osservó tutto l’andazzo e si fidanzó con Kit salvo lasciarlo dopo breve tempo. Dopodiché si recó da sua zia e Kit si suicidó. Dopo mesi di soggiorno ritornò da Maddalena che le rivelò appunto del suicidio di Kit e che lei e Valentino non erano più desiderati. Maddalena ingrassó e teneva ai suoi bambini e senza le spese di Valentino diventò molto ricca. La morale di questo romanzo è che ai beni materiali quali denaro e proprietà bisognerebbe preferire l’affetto fraterno e l’amore che in una società capitalista e consumistica sono negati. Non badare alle piccole cose ma sprecare il vil denaro in favore dell’apparenza è un peccato che fa stare male chi ci circonda, la soluzione non è il comunismo Marxista quale teoria contestualizzata nella lotta operaia dell’800 ed affermatasi per lo più nel ‘900 con totalitarismi dove si faceva dei beni da distribuire alla collettività un affar di Stato, reprimere ogni dissenso, ceto e libertà di opinione che comportava la soppressione di ogni diritto e che ancora tutt’ oggi vediamo in certi paesi (Cina, Corea del Nord ecc.)