La Francia già nel 2011 colse l’occasione della guerra civile libica per bombardare il paese chiedendo l’assenso americano e britannico. Una sciagura che ha portato all’instabilità della Libia comportando uno sbarco smisurato di migranti. L’Italia che aveva stretto una partnership nel paese nordafricano, si trovò spiazzata e alla fine dovette partecipare agli attacchi sul suolo libico. Ma gli interessi francesi in Libia sono molteplici: dal petrolio all’uranio passando per l’esercitare una propria influenza che possa estromettere l’Italia dal ruolo di potenza egemone in una ex colonia italiana e nell’evitare che si crei una moneta ostile a quella neocoloniale che comporta ancora il signoraggio francese in Africa. Urge collaborare con Israele, USA e Regno Unito per cancellare la presenza francese in Libia, non voluta nemmeno dagli stessi libici dato che non ci si può fidare appieno della Francia .