Ci sono diverse città italiane che andrebbero ricostruite com’erano prima dei terremoti e della seconda guerra mondiale. Solo sul mare ci sarebbero Livorno, Messina, Pescara e Reggio Calabria. Come scritto in un precedente articolo ci sarebbe qualcosa da ricostruire a Parma, La Spezia, Milano e altre città cui saprà meglio l’amministrazione statale. Se non con il PNRR, cui è stato dedicato un finanziamento per i luoghi del centro Italia colpiti dal terremoto, con un altro piano nazionale. Anche gli edifici razionalisti voluti dal fascismo in contesti poco consoni andrebbero abbattuti e al loro posto ricostruiti edifici che restituiscano bellezza in luoghi in cui erano ubicati. Per questo dal punto di vista architettonico paesaggistico ci vorrebbe un miglioramento del nostro paese che possa cancellare la guerra e il fascismo oltre che riparare i danni dei terremoti. Vidi ad esempio in un articolo un video che rappresentava Messina nel 1780, prima del terremoto del 1783, un autentico capolavoro. Se fosse ricostruita sarebbe bellissimo per rilanciare una città simbolo dello stretto. Poi Livorno città avamposto marittimo dei Medici potrebbe rinascere, ma andrebbe completamente ricostruita invece Pescara: non può un luogo sul mare con spiagge essere così orribile architettonicamente. Chissà se verrà colta l’occasione in parte con il PNRR nel caso i 191 miliardi venissero tutti spesi magari posticipando le scadenze dato l’ingente somma al 2029 invece che al 2026 per realizzare tutti i progetti prefissati senza inserire gli stadi che non c’entrano niente