Spulciando, ho notato che la città di Pola in Istria ha un potenziale turistico grandioso. Difatti ha numerose attrazioni: romane, veneziane ed asburgiche. Porte d’accesso antiche al suo centro storico, anfiteatro, teatro, foro, tempio, castelli numerosi, chiese e palazzi, isole pittoresche dirimpetto, Pola sarebbe una città da valorizzare visto che ora sotto la Croazia è in decadenza. Musei di poco conto dato la mancanza di produzione artistica croata rispetto all’Italia e scarsi fondi per la città che vorrebbe essere dominata da una nazione più ricca. L’Italia, da tempo legata a Pola vorrebbe ritornarci, l’unica città che voleva ribellarsi ai comunisti di Tito e che ha sofferto in silenzio, Al dittatore croato, un criminale, va assolutamente tolta l’onoroficenza e l’Istria dovrebbe tornare italiana con sforzi diplomatici. I croati già l’anno scorso hanno ammesso che erano una minoranza prima dell’esodo della maggioranza italiana, i nostri esuli e discendenti vorrebbero riabbracciare la martoriata Pola che ha sofferto il fascismo e il comunismo, che si è piegata ai voleri sovietici e francesi per accontentare un criminale e ora si surge rivendicare la città che inglesi e americani ci promisero in entrambi i trattati di pace postbellici.