Pescara, una città sul mare Adriatico in Abruzzo è ritenuta una delle città più brutte d’Italia. Presenta pochissimi monumenti ed un’urbanistica e un’architettura orripilanti salvo rare eccezioni. Ciò è dovuto sia al fatto che non venne sfruttato il territorio sia soprattutto a causa delle distruzioni operate durante la seconda guerra mondiale che rasero al suolo ciò che di meglio esisteva in città; fu ricostruita in fretta e furia, come Livorno e La Spezia, in modo errato giacchè non ha reso giustizia alla nostra Italia. Le architetture razionaliste e del secondo dopoguerra sono un pugno nell’occhio, inguardabili. E la città di Pescara ne è piena. Ma forse uno spiraglio di luce per un rinnovamento arriva dalla scoperta di un’area archeologica Rampigna ampia che possa svelare l’antica Ostia Aeterni, i resti romani e medievali che se vengono alla luce possono cambiare il volto della città. E partendo da queste scoperte archeologiche che si potrebbe ricostruire Pescara abbattendo gli edifici razionalisti e brutalisti presenti per riedificarli in uno stile liberty, romanico, barocco: insomma una nuova Pescara che possa essere un faro per l’Abruzzo