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Napoleone depredò numerose opere dagli Stati italiani pre unitari. Quadri, disegni e manoscritti furono portati in Francia e non fecero più ritorno. Con il congresso di Vienna del 1815 s’impose al paese sconfitto ossia la Francia di restituire le opere ai rispettivi paesi d’origine. La Spagna e la Prussia le riebbero indietro a differenza dell’Italia spartita tra potenze. E allora il papa incaricò Antonio Canova di riportare indietro alcune opere d’arte trafugate dallo Stato pontificio: su 506 dipinti ne tornarono a casa 249 mentre 9 furono dispersi e 248 rimasero in Francia. in totale ammontano a più di 5 mila le opere che Napoleone trafugò in Italia, ma il nostro paese con sforzi diplomatici e con ricerche accurate potrebbe ordinarne la restituzione come stabilito dal congresso di Vienna del 1815. Se la Francia sta restituendo i beni alle sue ex colonie dovrebbe fare la stessa cosa con l’Italia.
Si calcola inoltre che siano 5 milioni le opere d’arte conservate nei depositi dei musei italiani e se a Modena ci sono le Gallerie Estensi le quali dovrebbero riavere dalla Francia le opere trafugate da Napoleone, a Rimini dovrebbero aprire per improntare uno slancio culturale alla città una vera e propria Pinacoteca Civica. Inoltre tra i beni da riavere dalla Francia magari sfruttando l’amicizia italo francese scaturita dal Trattato del Quirinale e qualcuna di quelle conservate nei depositi italiani si potrebbero aprire altri musei d’arte per dar un’accelerazione culturale al nostro paese.
Auspico che dopo il Trattato del Quirinale Italia e Francia possano giungere ad un accordo che preveda la restituzione delle 5 mila opere e forse più trafugate da Napoleone