Poesia inedita-Triste attesa

TRISTE ATTESA

Guardo la triste città,
offuscata dal mio dolore
che s’impernia nel lontano
amore; impassibile tempo
come lo scrocchio del mattino
un fiore appassito
come la gioia di una cicala
breve anima persa nella spenta
estate, ora nell’inverno plumbeo
che anima i morti al finire
della pandemia, s’accende il presagio
triste d’una patria affranta
ove i comunisti usurparono
terre italiche, guardo la natura
muta di fronte all’ardore del mio animo
avvilito, rinchiuso nel limbo del desiderio
ove la città non ascolta,
giovani fanciulle rapite da altri
non guardano il mio volto
ma dissipano i rancori,
ora è giunto il momento
di conoscere una bella che mi prenda

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