La Russia dall’inizio dell’anno ha iniziato una vera e propria guerra contro l’Ucraina. L’ha invasa illegalmente e le continue prove di forza con missili balistici terrorizzano il mondo. Tutti sappiamo cosa può provocare un’arma nucleare e a farne le spese furono i giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Ma la storia qui parla di un’invasione del suolo ucraino allo scopo di denazificare che cela un piano di conquista in toto dell’intera Ucraina. Un progetto imperialista che rende però vulnerabile il presidente russo il quale asserragliato da sanzioni il massimo che potrà pretendere sarà il riconoscimento ucraino della Crimea e il Donbass, ma rischierà seriamente di crollare il suo regime per motivi economici. Tenendo presente che in Russia non vi è un partito che parla di democrazia e il parlamento russo (la Duma) è composta da membri di partiti che hanno una visione autocratica della propria nazione, ci si chiede se in Russia non possa esserci una rivoluzione che porti a una transizione democratica del paese. Cosa impensabile ma potrebbe rivelarsi realtà se le sanzioni avranno effetti: la popolazione sarà sempre più stanca e si rivolgerà al governo il quale tenterà di reprimere il dissenso, ma il popolo decide e Putin fallirà.