Il MES un fondo europeo che se ratificato ha forza vincolante per gli Stati membri, non è ancora stato ratificato dall’Italia. L’Alta Corte tedesca ha dato il via libera all’utilizzo di questa forma di credito, ma il dilemma è quanto possa influire sulla sovranità di ogni singolo Stato membro. Si è già visto con la Grecia che ne aveva chiesto la disponibilità che ha dovuto ristrutturare le sue finanze essendo andata in default e per l’Italia c’è il rischio di fare la stessa fine del paese ellenico. Se i 36 miliardi del MES devono essere spesi a scopo sanitario per rilanciare la sanità pubblica, bisogna prendere atto che l’Italia riceve già 191 miliardi dal PNRR cui alcuni di essi vengono utilizzati per la sanità (15 miliardi). In più ci sono anche i soldi del fondo complementare per cui il nostro paese riceve già 222 miliardi in tutto. Quindi ci si chiede se vale la pena rischiare per il MES quando con modifiche strutturali al PNRR e al fondo complementare in dotazione di ben 31 miliardi si può utilizzarne una parte proprio per la sanità?