L’Istria, penisola facente parte ora della Croazia e in parte della Slovenia ha una storia che da millenni la lega all’Italia. Infatti già ai tempi dell’antica Roma era inclusa nell’Italia romana mentre successivamente alla caduta dell’impero Venezia ne ottenne il dominio per svariati secoli. Così che dopo l’unificazione se ne chiese l’unione con Trieste al regno d’Italia che riuscì con la vittoria della Prima Guerra Mondiale. La linea del presidente americano Wilson creata alle trattative di pace includeva l’Istria tra le compensazioni territoriali del regno. Successivamente nel 1920 divenne ufficialmente italiana, ma due anni dopo salì al potere il fascismo e per la popolazione slava presente nelle campagne ci fu un processo d’italianizzazione. Con l’entrata in guerra dell’Italia nella seconda guerra mondiale negli altri territori slavi quali Lubiana e la Dalmazia i fascisti commisero numerosi crimini. Successivamente però i partigiani guidati da Tito riconquistarono i territori occupati dagli italiani ed occuparono anche l’Istria e Trieste compiendo crimini efferati testimoniati dalle foibe. Gli anglo-americani riuscirono a cacciare i partigiani titini da Trieste e Pola, città italianissime, occupando le città. Con la sconfitta della seconda guerra mondiale, l’Italia perse innumerevoli monumenti ed opere d’arte, le colonie, il Dodecaneso, l’Albania, Zara, Fiume, le isole del Quarnaro e gran parte della Venezia Giulia inclusa l’Istria oltre a dover risarcire economicamente le nazioni vittoriose. Fu una sciagura immane cui si sarebbe potuto rimediare con almeno la conservazione in mano italiana dell’Istria inclusa Pola. Difatti le proposte anglo-americane tennero conto del principio di nazionalità a differenza di quelle francesi e sovietiche che favorivano l’ex Jugoslavia. L’Italia fu costretta ad accettare questi confini ingiusti ma era in una situazione disastrosa a differenza di adesso. Se il nostro bel paese fosse forte considerando che la Jugoslavia non esiste più potrebbe risarcire Slovenia e Croazia delle violenze fasciste e chiedere la restituzione di una parte della Venezia Giulia incluse l’Istria e Pola affinché si possano seppellire le ingiustizie nazionali e coronare il desiderio di A.De Gasperi.