Malta, uno Stato sovrano nel cuore del mediterraneo, è una repubblica piena di monumenti ed opere d’arte. E’ anche sovrappopolata per cui ci si chiede se non possa concordare con l’Italia una redistribuzione degli stranieri residenti nell’isola oltre che lo smistamento di parte della sua popolazione in Sicilia in modo da alleggerire il sovraffollamento. Malta è stata per secoli sotto il dominio del Regno di Sicilia fino a quando non venne occupata brevemente dai francesi e successivamente fu colonia britannica. Divenne poi indipendente e nessuna base militare britannica è presente sul suo suolo dato che con accordi l’Italia deve difendere Malta in caso di attacco nemico. Dato che l’isola è stata occupata da arabi e siciliani, le lingue ufficiali sono il maltese che è un miscuglio tra siculo e arabo, ma anche l’inglese dato dai 160 anni di dominazione britannica. Se il maltese è prevalentemente locale, l’inglese è invece una lingua internazionale per cui è utile per gli spostamenti all’estero e per vari settori quali finanza e commercio. Ma fino al 1934 anche l’italiano era una lingua ufficiale a Malta, abolito dai britannici a causa dell’irredentismo fascista. Dunque, l’italiano ora che il fascismo è stato consegnato alla storia potrebbe essere reintrodotto come lingua ufficiale a Malta in modo da mettere in comunicazione gli abitanti dell’isola con l’Italia. Certamente se dalla lingua si possa passare a un’eventuale futura annessione da parte italiana lo vedo improbabile sia perché già viene garantita la difesa dalle nostre forze armate, sia perché facendo parte sia dell’Unione Europea che del Commonwealth è un paese ricco dove la qualità della vita è ottima ed inoltre i rapporti con gli inglesi si deteriorebbero e l’italia non può permetterselo.