RICORDO DI TRIESTE
Trieste, ove il confine
langue come ferita aperta,
piazza unità si mostra
con la sua eleganza,
la città avvolta dalla Bora
guarda il mio viso scorgere
i suoi signorili palazzi,
Joyce e Svevo vissero lì,
rapiti dal fascino di Trieste,
città che inviti al castello fiabesco
a picco sul mare,
anni fa eri colma di gente cara Trieste
quando tornasti all’Italia
dopo atroci urle che empirono
san sabba,
dopo che Tito ti occupò,
città di scrittori
guarda i miei piccoli passi
avanzare sul lungomare
ove l’Adriatico termina di estendersi,
osserva il fascinoso Carso
lambire la città e i palazzi
ammirare i turisti incantati