La coalizione di centrodestra propone una riforma costituzionale sul tema dell’ordinamento repubblicano. Difatti la proposta è una repubblica semipresidenziale sul modello francese dove il presidente verrebbe eletto dal popolo. Questo sistema garantisce stabilità a una nazione come la Francia ma può portare a una deriva autoritaria come in Tunisia per cui credo che la repubblica parlamentare sia maggiormente rappresentativa del popolo. Non è un uomo solo che deve decidere, ma un partito di volta in volta rappresentato e dunque il modello parlamentare da più di 70 anni è garante dei diritti civili di ogni cittadino. Stravolgere l’ordinamento, se confermato da referendum costituzionale dal popolo, vorrebbe dire stravolgere il nostro diritto costituzionale. Ciò che l’Italia potrebbe attuare è una riforma di un parlamentarismo federale sul modello tedesco e austriaco, ma sul presidenzialismo ci sono delle perplessità. Già la destra aveva proposto un’elezione di un presidente della repubblica con poteri di governo, un regime ad personam. Per quanto il centrodestra possa proporre riforme utili e ben ponderate per il paese, bisogna guardare a certi punti per non rischiare di cadere in una deriva autoritaria.
Giuste considerazioni, e sappiamo bene da dove deriva il sistema parlamentare italiano: Dopo il periodo fascista, l’uomo solo al comando non doveva più tornare e la Costituzione è stata redatta in quest’ottica. Il risultato è stato quello di portare a situazioni di empasse e immobilismo, con leggi che rimpallavano da una Camera all’altra, cristallizzando a volte la vita politica del paese. Da qui a passare a sistemi scopiazzati dal modello francese, occorrerebbe tenere conto dellle diverse peculiarità dei due popoli. Quello d’oltralpe scende in piazza senza pensarci due volte: invece Noi italiani vorremmo fare la rivoluzione col permesso dei carabinieri . E possibilmente rientrare entro l’ora di cena.
Giusto anche se si parla ora di neoparlamentarismo dove il Presidente del Consiglio avrebbe più poteri di adesso, ma non verrebbe stravolto l’assetto costituzionale dello Stato dato che rimarrebbero le libere elezioni con partiti e coalizioni con nomi da far scegliere al popolo una volta vinta una certa coalizione per assumere il ruolo di presidente del consiglio fermo restando la fiducia del Parlamento alla sua nomina. Per dare stabilità e rimanendo in una efficiente democrazia seppur sempre migliorabile,non bisogna che si cada verso un sempresidenzialismo che come detto da te precedentemente può sfociare in forme di autoritarismo. In Francia, nazione dove vige tale sistema costituzionale, un presidente in minoranza sta al potere e firma leggi contro la volontà popolare. Ciò fa comprendere che per il nostro popolo il sempresidenzialismo non sia la strada giusta.