L’Italia come altri paesi europei ha avuto possedimenti coloniali. Ma qual è la situazione di essi allo stato attuale? La Libia che viveva sotto la dittatura di Gheddafi con cui l’Italia aveva legami strategici è stata bombardata su volere della Francia ed ora dal 2011 vive in una guerra civile dove le tribù e le fazioni contrapposte sono in conflitto tra di loro e dove paesi dittatoriali ed ostili come Russia e Turchia si sono inseriti. La Francia, cui siamo alleati e abbiamo stipulato il Trattato del Quirinale, ha creato il disastro libico e perciò deve sostenere un nostro sforzo diplomatico e militare nel paese nordafricano in cambio di un’influenza su parte della Libia, il Fezzan. L’Italia, se il Regno Unito pare defilato, potrebbe ottenere l’influenza sulle regioni di Tripolitania e Cirenaica le quali erano amministrate separatamente prima del 1934 quando il governatore fascista Italo Balbo le unì con il Fezzan nell’attuale Libia. Le altre colonie, escludendo l’Albania e parte dell’attuale Turchia che sono state occupate brevemente, sono l’Etiopia dilaniata da una guerra civile, l’Eritrea oppressa da una dittatura di cui auspico la fine, la Somalia che è uno Stato fallito e le isole del Dodecaneso nell’Egeo. Io penso che in territori occupati in epoca fascista come l’Etiopia non possiamo esercitare una notevole influenza, ma le altre colonie le possedevamo durante l’Italia liberale. Non dobbiamo dimenticarle e dobbiamo incentivare l’uso della lingua e cultura italiana in esse oltre a stringere partnership economiche esclusive aiutando queste nazioni a risollevarsi o a liberarsi da governi autoritari. Se le isole del Dodecaneso fanno parte ora della Grecia perché siamo stati sconfitti durante la seconda guerra mondiale dopo averla invasa dobbiamo avere una politica estera simile alla Francia facendo valere i nostri interessi a discapito di Turchia e Russia ad esempio.