In Libia, nostra ex colonia, si stanno avvicinando le elezioni politiche e il paese è ancora diviso in fazioni dove la Cirenaica guidata dal generale Haftar e appoggiata da Russia, Francia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti si contrappone alla Tripolitania guidata dal presidente A.Dbeibeh filo turco. La Turchia ha preso il dominio sulla Tripolitania dove con mercenari stranieri, specialmente siriani, è riuscita a respingere la presa di Tripoli da parte di Haftar. Una situazione esplosiva dove il Fezzan sotto influenza francese è ancora diviso in tribù come il resto della Libia. Ma l’Italia che ruolo ha in tutto questo? L’Italia ha installato una base militare a Misurata e lavora nell’ambito di una missione navale congiunta con l’Europa. È stato chiesto da più parti di cacciare i mercenari filo russi del gruppo Wagner e i mercenari siriani filo turchi dal paese allo scopo di garantire pacifiche elezioni ma ancora non s’è fatto nulla. Si era parlato ai tempi dell’ex presidente del consiglio Renzi di una spartizione della Libia in zone d’influenza: Tripolitania all’Italia, Cirenaica alla Gran Bretagna e Fezzan alla Francia, ma allo stato attuale delle cose bisogna cacciare i mercenari filo turchi e filo russi affinché questa spartizione in zone d’influenza possa avvenire.