Dopo vent’anni dall’invasione statunitense dell’Afghanistan allo scopo di rovesciare il regime dei talebani e sconfiggere Al Qaeda, l’organizzazione terroristica jihadista con base in Afghanistan, le forze Nato si ritirano dal paese. Il paese mediorientale è ancora instabile e i frequenti attentati che mietono vittime soprattutto tra studenti sono una piaga sociale; gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno tentato di esportare la democrazia in un paese cui vigeva la shari’a e le donne sono coperte con il burqa. I diritti delle donne nei paesi islamici sono pressoché assenti, scrive Khaled Hosseini nel suo romanzo “Mille splendidi soli” di giovani fanciulle promesse a uomini anziani o molto più grandi di loro a cui devono ubbidire come bestie. Donne piene di sofferenza Mariam e Laila che si vedono perdere la propria famiglia sia a causa di decisioni presi da uomini più ricchi e potenti sia a causa della guerra contro l’Urss che invase il paese nel 1979 sconfitto poi dai Mujaheddin sostenuti dagli americani. Una società patriarcale quella afgana dove le donne sono ancora viste come schiave, persone prive di diritti. Auspico che i paesi islamici possano prendere esempio dalle culture europee dove in democrazia vi è la parità dei diritti tra uomini e donne e che possa esserci una reale svolta riguardo allo status femminile.