Nizza, la perla della costa azzurra

Città francese da 160 anni, un anno, prima dell’Unità d’Italia, Nizza manteneva una forte componente italofona ed è stata francesizzata senza rispettare la minoranza linguistica italiana o meglio nizzarda. La storia narra che prima dell’unificazione italiana Napoleone III e Cavour s’incontrarono a Plombières dove l’imperatore confermò il suo appoggio a Torino nella lotta contro l’Austria in vista dell’indipendenza italiana. Tra le compensazioni da negoziare, l’imperatore francese chiese a Vittorio Emanuele II la disponibilità a cedere la Savoia e la città di Nizza. Se la Savoia era già legata alla Francia per i suoi legami storici e culturali discorso diverso per la città di Nizza e la sua contea. I nizzardi appartenevano alla famiglia italiana mentre Napoleone III pensava a un regno del Nord Italia sotto influenza francese. Intanto a Nizza vennero fomentati scompigli: filo italiani e filo-francesi. Per non rischiare la disapprovazione generale dettata dai giornali come: “La Voce di Nizza”, “Il Pensiero di Nizza” e “Il Nizzardo” fu indispensabile un referendum. Il 15 aprile del 1860, un anno prima della dichiarazione d’Unità d’Italia, si votò a Nizza e successivamente in Savoia. Nella contea di Nizza tutti si recarono alle urne ma i risultati furono sorprendenti: su 30 mila iscritti alla Contea di Nizza 23 mila votarono per la Francia e 160 per l’Italia mentre gli astenuti furono 4 mila. Si sentì odore di brogli elettorali e irregolarità persino nella stessa città di Nizza con 6 mila voti per il passaggio alla Francia e 11 per il no. Così la città natale dI Giuseppe Garibaldi, colui che ha cercato di unificare l’Italia, diventò francese.

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