SULLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS
Lux è chiuso in casa. Il suo animo cova insicurezza e apprensione laddove il mondo fuori non lascia scampo. Guarda, fuori dalla finestra, le luci del giorno spegnersi e lasciare spazio al grigiore della sera fino al blu notte. Le giornate scorrono lente lungo quest’agonia, il morbo del Covid-19 è entrato nella nostra Italia mietendo vittime e incutendoci timori, ansie e un senso di smarrimento. Presi dall’impulso assaliamo supermercati e farmacie, noi che ci credevamo immuni all’epidemia originatasi in Cina nei pressi di Wuhan. Invece pare che a Codogno sia stata accesa la fiamma della morte, rapidamente e soprattutto continuamente ha bruciato numerose vite mentre noi giovani uscivamo bellamente. “Tanto colpisce solo gli anziani” diciamo tra noi. Letalmente sì. Ma anche i minori possono venirne contagiati e ciò significa che siamo in una lotta, in una vera guerra. La storia ci ha insegnato, che dopo innumerevoli disfatte, sia in campo militare che in campo medico, dalla caduta dell’impero romano alle sconfitte post unificazione in Africa e nell’ultima guerra mondiale passando per le varie epidemie di peste e la Spagnola a cui la Prima Grande guerra ha fatto da incubatrice che dovremmo riflettere su come il mondo, in realtà, è sempre stato un unico popolo, dobbiamo mettere da parte le discriminazioni e lottare insieme verso ogni nemico comune. Dunque, la monotona e indifferente Modena vede a volte, sfrecciare le auto ovunque mentre le strade sono deserte di passanti a parte qualcuno a distanza di sicurezza e munito di mascherine che si avventura tra strade secondarie. E soprattutto cerchiamo di tenere le distanze dai cinesi che sono portatori del coronavirus. Sì proprio loro, con cui abbiamo stretto un anno fa circa un accordo da miliardi di dollari. Intanto, i mass media ci assediano con notizie sull’epidemia ogni giorno a ogni ora con nuovi e continui aggiornamenti così pressanti da far vacillare le nostre sicurezze. Impauriti, ci allineiamo, come formiche, davanti ai due luoghi consentiti: farmacie e supermercati. In Italia vengono prese misure sempre più restrittive ora che il contagio si è diffuso vertiginosamente. Il numero degli infetti è sempre più ingente e nonostante le precauzioni quali igiene e mascherine, si decide di chiudere quasi ogni attività, scuole, università, biblioteche, luoghi di aggregazione dunque. Ora siamo tutti quanti isolati. L’apatia riempie i nostri animi colorati dalla paura, alimentati solo dai mezzi di comunicazione di massa che ci tartassano con notizie vere e a volte false sul coronavirus: hanno vinto, ci hanno intrappolati in un tunnel da cui dobbiamo uscire con le nostre forze. L’isolamento è sempre brutale ed improvviso, spietato, devastante sul piano psicologico. Intanto l’economia crolla e la borsa inesorabile sprofonda, senza occhi di riguardo. Lux si dimena nella sua solitudine: impazzisce, come tanti, giacché ogni possibile contatto con l’esterno può significare un nuovo contagio. La paura lo cattura e l’agitazione lo prende, acquista più coscienza, consapevolezza che la vita può essere tanto lunga quanto breve. E lo sanno tutti i contagiati, in ogni parte del globo, ai quali ci sentiamo solidali nell’affrontare e vincere questa sfida.
Dopo giorni d’isolamento e apprensione il tempo trascorre…
E’ ormai primavera inoltrata. La pandemia ha gonfiato d’ansie i nostri animi, le nostre paure si sono placate e le nostre abitudini riprendono. Il lavoro, nei modi più disparati, è tornano a brulicare le menti dei cittadini operosi, altri continuano a svolgere il mestiere da casa, collegandosi in diretta online. Si percepisce ovunque una certa insoddisfazione di fondo, tutti vorremmo tornare alla normalità, rabbia e sgomento popolano le strade. Ad esempio in America, a Minneapolis, l’episodio di violenza perpetrato dalla polizia su un uomo di colore, causandone la morte, ha scatenato numerose proteste sfociate in un rogo ai danni di un commissariato. La follia diventa la protagonista latente e piano piano cattura le menti dei cittadini, gli istituti per la salute mentale si affollano e aumenta la vendita di tranquillanti. Dati statistici hanno dimostrato che attualmente tra i medicinali più richiesti ci sono gli ansiolitici. Tutto ciò che pensavamo fosse stato dimenticato, riemerge, rinasce, riaffiora come un fiore marcio in autunno, l’isolamento ci riporta indietro per poi fare un balzo in avanti. E proprio quel “balzo”, lo slogan di un provvedimento maoista atto a migliorare, nelle intenzioni del capo cinese, la propria economia, ci fa pensare come in Cina nulla è davvero cambiato a livello di libertà e politiche restrittive dal 1949. Noi abbiamo preso, per arginare la pandemia, ricordiamocelo, come esempio una realtà autoritaria dove per la patria si soffre e si muore come insetti fastidiosi che ronzano attorno ai capi, ai funzionari di partito. Lux, comunque, si sforza di non ascoltare il bollettino quotidiano dei decessi poiché distraggono dai lavori giornalieri, dallo studio e dalle nostre personali abitudini. La comunicazione è uno strumento importante per un popolo e, se manovrata, diventa pericolosa: ne sono un esempio i social network contro cui si è scagliato il presidente americano Trump, rei secondo lui, di manipolare le notizie e le informazioni fino alle stesse elezioni politiche. Si può concordare; difatti già da tempo sulle piattaforme social si sono affacciati numerosi bot o profili falsi, i quali perpetrano e diffondono un linguaggio offensivo. L’odio e la violenza generano sempre più tensione e timori, anche utenti dietro cui si nascondono persone reali si lasciano trascinare in un vortice che porta soltanto a scontri carichi di rancore. Allora si può dire che la piattaforma di Zuckerberg ha fallito la sua missione finale: ha realizzato inizialmente un mondo interconnesso pacifico, un libro di persone dove però gli interessi hanno fatto da padrone al circuito del web e dunque il potente strumento dei social network si è rivelato fallimentare portando a numerosi furti d’identità, violazione della privacy, episodi di cyber bullismo, suicidi e altro. Continuando a respirare l’aria pulita nei giorni d’isolamento Lux si è interrogato sul problema dell’inquinamento generato dagli autoveicoli a gasolio visto che le immagini satellitari, dapprima in Cina e poi in Europa hanno mostrato una realtà ben differente. Ora che la popolazione si appresta ad usare gli automezzi la bolla tossica empie nuovamente l’atmosfera. Allora dobbiamo fidarci della scienza intesa come progresso tecnologico, investire e credere di più nel settore del rinnovabile con investimenti veri, poderosi. Il settore delle auto sta conoscendo l’era di uno sviluppo sostenibile al fine di abbassare le emissioni di gas nell’aria, i nostri mezzi d’informazione dovrebbero incrementare informazioni sugli effetti positivi di un mondo pulito. E così dovremmo fare tutti. Giusto, certo, ma poniamo attenzione a come ci vengono manipolate le notizie in tempi di covid-19. I tempi per il vaccino sono lunghi e allora c’è chi s’inventa bufale per guadagnare click e denaro; virologhi conosciuti e non trovano spazio nelle trasmissioni televisive e popolano i dibattiti su come affrontare e superare la pandemia: c’è chi dice che ci vorranno dei mesi, chi qualche anno, chi è pessimista, chi nicchia, insomma vi sono opinioni discordanti che alimentano soltanto il nostro periodo d’incertezza e di apprensione. Dagli obblighi restrittivi in tempi di pandemia acuta si è ora passati alla distensione delle misure adottate e ciò, salute personale permettendo, ci ritorna a mostrare la realtà quotidiana pian piano con dei cambiamenti: l’esigenza di respirare aria salubre, di avere del verde dove passeggiare diverrà fondamentale per le nostre generazioni. Per tanti anni avevamo pensato di esistere soltanto noi umani errando, meglio non perseverare però se vogliamo evitare l’estinzione pure noi.