Dunque considero il mio libro di poesie “Il tesoro che si cela” un quadretto dell’arte familiare dove sono presenti oltre alla mie poesie anche dei dipinti di mia zia Lucia, anch’ella scriveva poesie come descritto in un precedente articolo. A dir la verità lo scoprii dopo la scoperta della mia vena poetica che lei si dilettava in componimenti. Ma la prima ispirazione, avvenuta un giorno di primavera, una rinascita, deriva dal famoso componimento di E. Montale “Meriggiare Pallido e Assorto”. Nel libro sono presenti dei rimandi a tale poesia con mescolanze ungarettiane e pascoliane figlie di un percorso scolastico che m’affascinava. Dopodiché scelsi d’affinare l’arte poetica con tre opere di differenti autori: G.Apollinaire, da cui traggono spunto lo stile dei versi e alcuni temi come la guerra, Catullo, da cui ne vengono tratte immagini fantasiose mescolate con il reale ed infine A.S.Puškin cui m’affascina l’ambientazione delle sue poesie oltre che lo stile elegante e raffinato. Completate da queste letture ero riuscito a realizzare le mie personali poesie raccolte nel libro che hanno affinato la prima ispirazione.