Il libro di Virginia Woolf presenta la società britannica del primo dopoguerra e dunque propongo per ogni racconto trama e commento:
COLLEGE FEMMINILE DALL’ESTERNO:
Clarissa è come prigioniera in questo college dove deve condividere lo spazio con altre donne. Esse trovano libertà nella risata liberatoria, la risata rappresenta simbolicamente quella libertà a cui vorrebbero aspirare tutte le donne, a cui non erano ancora riconosciuti tutti i diritti e che vorrebbero evadere dal college
NEL FRUTTETO:
Clarissa si addormenta, ma non ci riesce: i rumori della vita frenetica quotidiana, la guerra in atto tormentano la sua quiete sempre interrotta da vari rumori in un’umanità dove non c’è pace e libertà, dove si vorrebbe essere in pace anche in un posto di campagna ma non è possibile
LA SIGNORA DALLOWAY IN BOND STREET:
Il significato sta nel flusso di coscienza di Clarissa la quale pensa al periodo prima della guerra e dopo di essa, in una società inglese annoiata, che disprezza i valori spirituali, dove il tempo trascorre lentamente in una società opulenta piena di sfarzo e beni materiali dove anche le esplosioni non scalfiscono la sicurezza in una nobildonna britannica priva di valori come la Londra dell’epoca.
LA TENDA DELLA BALIA LUGTON:
Il significato riguarda il sonno della balia che fa rivivere i disegni della stoffa, una metafora che simboleggia la brutalità dell’uomo, l’uomo quando è morto o privo di sensi lascia libera la natura la quale può sbizzarrirsi mentre quando si sveglia o rinasce, essa scompare lasciando il posto all’essere umano prepotente.
Inoltre rivivendo, si scopre come sia nella magia che nella realtà, la natura è soggiogata al potere dell’uomo, della regina così come le colonie e quindi la tenda simboleggia l’egemonia oppressiva britannica
LA VEDOVA E IL PAPPAGALLO:
Il racconto simboleggia la virtù della bontà e dell’altruismo nei confronti dell’avarizia e dell’egoismo. All’inizio, la vecchia avrebbe voluto vivere da sola e persino a causa del vile denaro avrebbe voluto vendere il pappagallo che invece l’ha fatta diventare ricca. Quindi la simbiosi uomo natura raggiunge qui vette elevate dove l’uomo in sintonia con essa si trova in pace sconfiggendo le avversità senza fare affidamento sull’altro essere umano, ma su stesso e le proprie capacità.
L’ABITO NUOVO:
Il racconto parla di Mabel Waring, un’aristocratica insoddisfatta della vita e annoiata, impregnata dal benessere e dalla ricchezza dove anche la più futile piega fuori posto la fa credere ridicola e quindi pensa che gli altri la deridano. Una metafora della società inglese dell’epoca colma di sfarzo dove le piccole cose non venivano apprezzate così come oggi e si ricercava il nemico nell’altro come se ci fosse sempre qualcosa che trama contro. Alla fine Mabel si rende conto che le sue idee sono false e si rimette i soliti vestiti senza pensare all’altro fregandosene
FELICITÀ:
Il racconto parla di un uomo scapolo a differenza dell’altra signora sposata e lui è felice: lei lo invidia perché lui può vivere la sua vita senza problemi, può fare ciò che vuole senza che un’altra gli metta il bastone tra le ruote, lui sta bene con sé stesso e ciò lo rende felice.
Stare bene con sè stessi è la reale felicità, lei lo invidia per questo. Ha imparato ed è riuscito a stare da solo
ANTENATI:
Nel racconto la Woolf racconta di come la vita con chi è caro è bella, ma va affrontata la realtà dolorosa é bisogna riuscire ad essere sè stessi per uscirne. I dolori vanno superati con la forza della volontà senza pensare al passato e ciò che ci turba nel presente ossia le opinioni della gente. Ricordando gli antenati pieni di dignità nella loro grandezza o nel loro piccolo, la signora Warrance si sente più forte e fiera di sè stessa e di avere le sue personali origini e costruirsi una sua identità partendo da tali antenati.
PRESENTAZIONE:
Nel racconto, l’autrice, tramite una figura di una giovane donna, mette in risalto la figura femminile in una società maschilista dove tutto è stato costruito e fatto da uomini i quali fanno delle donne il loro passatempo. Le donne sono come degli oggetti alla mercé degli uomini i quali possono disporne come vogliono, sono sicuri della loro affettata superiorità che li rende superiori il cui potere si materializza nello schiacciarle, metaforicamente, come mosche.
La realtà non è come il sogno, della saggista Lily Everit, ma è spietata e insolente nei suoi confronti. Lei, donna e quindi priva di diritti, può solo apporre alla sua dignità il suo corpo grazioso e fragile pronto per essere fagocitato dalla libidine dell’uomo
UNITI E DIVISI:
Il racconto simboleggia di come le persone siano unite da ipocrisia, falsità. Si costruiscono un personaggio che non è reale, quando però vengono svelate le loro origini, loro stessi, si rivelano mostrando i reali sentimenti come scoperchiato del loro finto personaggio che si erano creati. Si dividono quando scoprono di essere in realtà diversi dal personaggio finto che si erano ambedue creati.
È una critica al conformismo dove tutto viene adattato per tutti e ci adattiamo ma in verità ognuno è diverso ed ha esigenze differenti. Non si può vivere la vita di un altro, ognuno è se stesso e deve vivere la sua vita con ciò che ha
L’UOMO CHE AMAVA I PROPRI SIMILI:
Il racconto parla di una società dove gli uomini non riescono ad apprezzare la bellezza delle piccole cose, i valori spirituali, la natura. Il giudice Ellis si trova escluso in una società dove si riempe la vita con l’apparenza, l’estetica che nasconde ogni difetto. Si vergogna e odia così come gli altri ognuno. In una società ipocrita dove ci si fanno favori per interesse come i signori Brunner e non per reale affetto.
Ellis si vergogna di sè stesso ma è anche consapevole che altri come lui in realtà sono insicuri di loro stessi, insoddisfatti, che coprono l’insoddisfazione con feste e abiti curati.
Trovandosi trasandato si vergognava, gli altri non guardavano in faccia a nessuno, in una società falsa ed egoista, dove i poveri non vengono aiutati e ognuno si deve arrangiare
UNA MELODIA SEMPLICE:
In questo racconto, Il quadro simboleggia la pace, la natura (brughiera) e quindi la soluzione ai conflitti interni ed esterni. In città tutto tramuta e la sapienza di ciascuno viene sopraffatta dove ciascuno cerca di primeggiare sull’altro.
In città i pensieri esterni rapiscono quelli interni portandoli via e sopprimendo la vera sapienza, portando via dall’acqua ossia la conoscenza tutti coloro che vi entrano.
Una società frenetica dove vi non è spazio per il sentimento e quindi siamo come mosche che si sfoghiamo con l’arte continuamente repressi dalla società mondana. Il colore di Carkslake è il bianco, il vuoto da riempire di colori perché lui si è adattato ma attraverso il quadro scopre la sua identità
Laddove si scoprono le somiglianze, nel voler sapere sempre di più, si scoprono anche le differenze di ognuno e quindi scoppiano le rivalità dove tutti cercano di primeggiare sull’altro, come in natura d’altronde.
Quindi l’uomo si è dato delle norme per regolare i suoi conflitti sociali, evade dal caos della società attraverso le forme artistiche quali maggiore espressione di ogni individuo: la musica con le melodie, la pittura, la scrittura ecc.
RIEPILOGO:
In questo racconto, la Woolf spiega come l’individuo si costruisce un’identità, una realtà che non è quella vera. In essa l’individuo la controlla e la manipola eliminando degli obiettivi scomodi perciò facendo vincere l’egoismo umano. L’uomo che in superficie sembra una persona brava stimata e rispettabile muove in realtà il filo della vita della signora Sasha Latham a suo piacimento essendo in realtà debole di intelletto la quale si vede soccombere alla sua volontà in modo da non turbare la sua reale esistenza e permettere al suo ego di vivere con cinismo
Dunque in conclusione Virginia Woolf ci dipinge, con uno stile ricercato e immagine evocative, la società britannica del primo dopoguerra, piena di opulenza e apatia. Ciò non è dissimile dalla società attuale in cui viviamo dove i paesi industrializzati conducono una vita differente dalla maggior parte dei paesi nel mondo.