Alla luce degli scontri in sede UE sulle misure da adottare a livello economico sulla pandemia in atto viene da chiedersi quanto l’Europa sia veramente unita e se in futuro potrà unificarsi in una reale federazione, sul modello Statunitense.
Innanzitutto appaiono evidenti le divergenze tra i paesi dell’Europa Centrale e Settentrionale con quelli dell’Europa Meridionale ed Occidentale. La rigidità teutonica è figlia di costumi e attitudini che collimano con i paesi affacciati sul mediterraneo.
Già ai tempi dell’Antica Roma il territorio della Repubblica e dell’Impero esistito per svariati secoli non comprendeva se non in poche parti le terre germaniche e non era affacciato sul Mar Baltico. Quindi avevamo due realtà distinte, quella di stampo classica ossia greca e romana dove le lingue utilizzate erano il greco e il latino sotto il dominio di Roma che comprendeva vari paesi dell’UE (Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Belgio, Lussemburgo, Grecia) mentre la zona dove vivevano i Germani e le popolazioni scandinave dove le società e le culture erano differenti (Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia ecc.). Queste due zone ora nuovamente si scontrano in una nuova guerra: la lotta al coronavirus. Allora ciò rischia di creare una spaccatura nell’UE in una zona centro-nordica e un’altra meridionale, ma l’origine andrebbe appunto ricercata nella realtà storica.
Nel corso degli ultimi secoli abbiamo invece assistito alla nascita degli Stati nazionali e dunque ogni popolo si sente appartenente a una nazione perciò non vi è un vero sentimento europeo. Alla base di ció ci sono state le conquiste napoleoniche e le due guerre mondiali che hanno sconvolto il panorama geopolitico europeo e che ancora oggi sono fonte di dibattiti e campanilismi tra popoli europei. Prima di sentirci uniti, dobbiamo essere in pace perciò rimediare agli errori fatti nel passato: i furti napoleonici, i saccheggi dei nazisti, i crimini e i danni dei fascisti, le foibe e l’esodo giuliano dalmata per citarne alcuni. Solo quando ci si rende conto che l’egoismo degli Stati nazionali porta soltanto indietro, al sovranismo, allora potremmo ricucire il filo che unisce noi Europei e guardare avanti in un mondo globalizzato e connesso dove una pace mondiale sarà realmente possibile.
Condivido pienamente le tue opinioni.
O si risolvono questi contrasti, secondo me legati alla “sufficienza” con cui certi Stati nordici (Germania in primis) guardano ai paesi mediterranei oppure non ha senso parlare di federazione europea (come indica il termine “Unione”).
Non possiamo tornare agli Stati nazionali, troppo piccoli in un’epoca di globalizzazione.
Quindi, o costruiamo un’UE seria e davvero paritaria o si elabora una Confederazione (naturalmente più al passo coi tempi).
Qualsiasi altra alternativa è disastrosa e ci trasformerebbe in una serie di Staterelli vassalli di altri, più forti (e più furbi) di noi.
Ciao
Buongiorno, sì sono d’accordo. È appurato infatti che numerose multinazionali di USA e Cina investono in Europa e a lungo andare senza una linea comune europea verremo resi dipendenti da queste superpotenze. Il che sarebbe preoccupante soprattutto perché la Cina non è certo il fiore della democrazia.